Principi, orientamenti e finalità pedagogiche:
Modello teorico metodologico di riferimento
Il bambino nei primi tre anni conosce il mondo, assimila ed accomoda, dice J. Piaget, una enorme quantità di esperienze sensoriali necessarie affinché possano costruirsi delle rappresentazioni interne dell’ambiente nel quale vivere e sul quale agire.
Su questo schema concettuale vengono strutturate le stimolazioni dei bambini attraverso il gioco.
Piaget stesso afferma, mettendo in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, che il gioco sia “l’abitudine più spontanea del pensiero infantile”.
Sulle indicazioni che lo psicologo e pedagogista svizzero fornisce, rispetto allo sviluppo stadiale del bambino, vengono organizzate le attività nel rispetto delle competenze motorie, psicomotorie e cognitive e che hanno sempre una finalità significativa per il bambino stesso.
L’età in senso cronologico, intellettivo, cognitivo e di abilità relazionale e sociale del bambino rappresenta un punto fondamentale della costruzione del progetto educativo individuale, dove la proposta ludica deve essere compresa e gestita secondo le capacità effettive del bambino.
La programmazione delle proposte ludiche, rispetto a questo, necessita di particolare cura e lavoro dinamico del gruppo degli educatori in quanto comprende, secondo la tappa evolutiva che il bambino intraprende, un’attenta osservazione su ambiti specifici come il livello di attenzione, le abilità relazionali e sociali, l’espressione corporea, l’acquisizione delle regole e dei ritmi spazio temporali, le capacità di comunicazione verbale ed analogica, che si manifestano nelle diverse età in maniera peculiare e che richiedono stimolazioni congrue e finalizzate sia allo sviluppo delle competenze del bambino che all’ incremento strumentale della relazione sociale e relazionale.
La costruzione di una buona relazione con gli educatori e gli altri bambini costituisce la base che permetterà al bambino di inserirsi nella nuova realtà del nido.
Abbracciare, coccolare, accarezzare, in continuità con le cure genitoriali riteniamo costituisca un principio fondamentale dell’accudimento dei bambini.
Il contributo dell’educatrice, nelle ore di frequenza al nido rappresentano in tal senso un valido rinforzo all’ accrescimento del dialogo tonico e delle capacità di sviluppo della personalità del bambino.
Nei programmi dedicati ai bambini l’esposizione al contatto corporeo e l’attivazione di stimolazioni, mirate all’organizzazione del movimento nello spazio, viene agito attraverso proposte di giochi psicomotori finalizzati a far sperimentare al bambino la piacevolezza del progredire della conoscenza e della successiva coscienza di se.